
EN-ISO 16890
Metodo di prova e classificazione
Descrizione
Il 14/12/16 è entrata in vigore la norma EN-ISO 16890 per i filtri per ventilazione generale, che sostituisce in Europa la EN 779:2012 e negli U.S. la ANSI/ASHRAE 52.2:2012. Si tratta di uno standard internazionale, che fornisce un metodo di test e classificazione comune sia ai paesi del vecchio continente che a quelli d’oltre oceano. La EN 779:2012 è stata annullata a metà 2018.
Per la valutazione dell’efficienza di rimozione dei contaminanti, la EN-ISO 16890 propone un approccio completamente diverso rispetto alle norme che sostituisce. Essa nasce con l’obiettivo principale di fornire all'utilizzatore informazioni attendibili, ovvero ridurre il divario tra le prestazioni del filtro misurate in laboratorio e quelle realmente fornite in sito. Infatti, nonostante gli ultimi aggiornamenti della versione 2012, la EN 779 resta una norma ingannevole, che porta l’utente a sovrastimare l’efficacia del filtro, fondamentalmente a causa di una simulazione di invecchiamento inverosimile. Come sostenuto dalle principali Organizzazioni per la Sanità, sono molte oramai le evidenze scientifiche che negli ultimi decenni hanno dimostrato una correlazione tra le principali patologie respiratorie e la concentrazione di particolato in sospensione nell’aria. Per questo motivo le famigerate polveri fini di cui, purtroppo, spesso sentiamo parlare, sono monitorate dalle centraline di campionamento in tutto il mondo. L’elaborazione del gigantesco database che così si è formato, ha permesso di formulare un modello sul quale si fonda la nuova EN-ISO 16890. Le particelle solide o liquide aerodisperse che formano il particolato (PM = particulate matter) possono avere dimensioni diverse: allo scopo sono state definite 3 classi, come da tabella sottostante.
Fraction | Size range |
---|---|
PM10 | ≤ 10 µm |
PM2,5 | ≤ 2,5 µm |
PM1 | ≤ 1 µm |
Se contassimo tutte le particelle in un cm cubo d’aria, troveremmo che le diverse dimensioni non sono presenti in egual misura, ma sono distribuite non uniformemente (per esempio potremmo contare 20.000 particelle da 1 micron, 30.000 particelle da 3 micron, 40.000 da 5 micron …..). Se prendessimo questo cm cubo d’aria in molte città del mondo e ripetessimo la conta, troveremmo si quantità di particelle diverse da luogo a luogo (concentrazioni diverse), ma le proporzioni tra le diverse dimensioni rimarrebbero quasi le stesse (distribuzioni uguali). Questo fatto, apparentemente sorprendente, ha permesso di costruire una distribuzione di riferimento (normalizzata), che è il cardine della EN-ISO 16890. Poiché la capacità di un filtro di catturare una particella in transito dipende dalla grandezza della stessa, il nuovo standard esprime questa attitudine come media pesata delle efficienze misurate nei diversi intervalli dimensionali. Il peso corrisponderà poi alla distribuzione di riferimento. In altre parole: l’elemento filtrante deve essere soprattutto capace di trattenere le particelle più frequenti in natura, poco importa invece se è molto efficiente nella cattura di quelle rare.
Group Name | Requirement | Class Reporting Value | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Emin | E | Emin | E | E | ||
(PM1) | (PM1) | (PM2,5) | (PM2,5) | (PM10) | ||
ISO Coarse | - | - | - | - | < 50% | Arrestance |
ISO PM10 | - | - | - | - | ≥ 50% | E (PM10) |
ISO PM2,5 | - | - | ≥ 40% | ≥ 50% | - | E (PM2,5) |
ISO Pm1 | ≥ 40% | ≥ 50% | - | - | - | E (PM1) |
Per ciascun intervallo dimensionale avremo dunque: un peso che corrisponderà alla distribuzione di riferimento ed una efficienza che verrà misurata in laboratorio utilizzando solo particelle appartenenti al suddetto range. Questa misura sarà eseguita sia sul fi ltro nuovo non trattato, che sullo stesso scaricato, assumendo come valore verosimile di efficienza in quell'intervallo la media aritmetica delle due misure. In funzione della relativa capacità di cattura delle particelle più fini, ogni filtro potrà appartenere ad uno dei 4 gruppi definiti sopra. Ad esempio: se su un’etichetta leggessimo ePM2,5 – 65%, significherebbe che il filtro apparterrebbe al 3° gruppo (ISO PM2,5) e che almeno il 65% delle particelle in transito aventi grandezza fi no a 2,5 micron sarebbero catturate. Naturalmente ciò significherebbe anche che più del 65% delle particelle in transito aventi grandezza fino a 10 micron sarebbero catturate. Un filtro che non riesce ad arrestare almeno il 50% delle particelle in transito aventi grandezza fino a 10 micron, apparterrà al 1° gruppo (ISO Coarse). In generale non è possibile istituire una corrispondenza rigorosa tra la classificazione secondo EN-ISO 16890 e la classificazione secondo EN 779:2012, in quanto i criteri di valutazione sono profondamente diversi. Tuttavia si possono trovare corrispondenze all'interno di gruppi omogenei di prodotto.